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59.


GLI ARCHETIPI ED I SIMBOLI CHE HANNO DETERMINATO IL FALLIMENTO DEL G7 DI TAORMINA




Riassunto

Il vertice G7 di Taormina si è svolto, un paio di mesi fa, con un esito fallimentare che era preannunciato.
In tale Vertice si dovevano infatti confrontare i Paesi Europei (ammaestrati all’obbedienza da Obama durante gli otto anni della sua presidenza), con il nuovo presidente Trump.
Come si è visto durante la recente campagna elettorale americana, fra Obama e Trump esistono sentimenti di profonda antipatia, dove la parola antipatia è ovviamente un eufemismo.
Da questa contrapposizione era inevitabile che Trump facesse il contrario di quello che aveva fatto Obama.
Così pure era inevitabile che Obama "rinfrescasse la memoria" ai suoi ammiratori, con la visita che ha fatto ad essi pochi giorni prima dell’arrivo di Trump.
I notori fatti all’origine dei disaccordi, emersi nel corso del G7, sono soltanto pretesti per giustificare la rottura pianificata che doveva avvenire tra Europa e Trump.
Premessa dunque l’esistenza di repulsioni personali fra i due citati protagonisti americani, sarebbe stato opportuno che, tra gli ESSERI UMANI partecipanti al G7, ci fosse stata non solo maggiore disponibilità a comprendere le ragioni "dell’altro", ma addirittura che ci fosse stata una volontà costruttiva di amicizia sincera.
Ecco pertanto che , svolgendosi in un clima psicologico pessimistico, il G7 di Taormina doveva offrire ELEMENTI  DI DETERRENZA MAGICI che potessero andare oltre la comune competenza psicologica degli pseudo-scienziati politicamente corretti.
Questi elementi di deterrenza magici avrebbero potuto essere tratti dall’influenza inconscia che, il simbolismo degli Archetipi, è capace di esercitare. Invece, il vertice G7 di Taormina lo si è fatto svolgere sotto l’influenza malefica di una molteplicità di Simboli scelti con criteri inadeguati, incrementando così i fattori negativi già presenti.




I retroscena arcani delle vicende umane

Il 26-27 maggio, a Taormina si è svolto il 43° vertice del G7: un incontro tra i rappresentanti delle nazioni economicamente più importanti della Terra, finalizzato alla soluzione dei maggiori problemi comuni.
Era quindi importante che tali rappresentanti giungessero a decisioni comuni, che rendessero la loro azione più ampia e positiva possibile.
Se i destini del mondo fossero decisi da tali rappresentanti, dovremmo confidare nel loro valore di esseri umani, giacché più sono forti, intelligenti e saggi, più cose giuste essi potrebbero fare.
In realtà la storia insegna che le religioni sono nel vero quando dicono che, gli esseri umani, sono nullità assoggettate al volere di un Dio onnipotente.
Io, avendo la sfortuna di non aver ricevuto la Grazia della Fede, ho dovuto cercare Dio con i modesti mezzi della razionalità.
Pertanto, quello che ho trovato è qualcosa di molto deludente. Ho scoperto infatti che è proprio tale Dio a stabilire la guerra o la pace tra le nazioni, a stabilire quali nazioni devono essere ricche e quali nazioni devono essere povere, a stabilire quali nazioni devono avere una popolazione serena e quali nazioni devono avere una popolazione inquieta e disperata.
Benché Dio possa semplicemente dire "Fiat lux" per creare la luce dell’Universo, di fatto, vediamo che le nazioni del mondo sono costituite da tante cose materiali, da esseri con le loro problematiche. Ciò comporta il fatto che, la gestione di tali nazioni da parte del loro Dio, debba avvenire utilizzando esseri umani: obbedendo ad apposite leggi, rispettando gerarchie di valori ed automatismi psicologici. Ciò, significa che, le Divinità padrone del mondo, possono esercitare il loro potere in un modo che non è necessariamente rigido, bensì che può essere anche elastico, discrezionale.
Consideriamo il seguente esempio.
Tra un uomo ed un cane, il padrone indiscusso è l’uomo. Il potere del cane dipende esclusivamente dalla sua capacità di obbedire agli ordini del suo padrone. Il cane ha bisogno di dipendere dall’uomo per essere libero, per mangiare, per esercitare il potere minaccioso delle sue fauci (per esempio i cani pastori, i cani di difesa, ecc.).
Un cane, che si rivelasse inutile e pericoloso per il suo padrone, avrebbe una vita molto grama, perfino breve.
La gerarchia uomo-cane-pecora presenta significative similitudini con la gerarchia Angeli-Capo politico-Popolazione umana.
Il cane pastore ha bisogno delle pecore che esso guida e protegge; per questo motivo, esso deve anche rispettarle: nel senso che deve eventualmente spaventarle, ma non deve morderle. Questa dipendenza del cane-pastore dalle sue pecore, è simile a quella che il generico Capo Politico possiede nei riguardi dei suoi elettori. Tale dipendenza costituisce l’ingrediente fondamentale del successo dell’essere umano nella società in cui vive. Più si è capaci di sottomettersi alla moltitudine, più si è capaci di sottomettersi a ciò che è "potente", più si riesce ad accedere ai livelli più elevati della scala gerarchica sociale. Tale regola riguarda chiunque: cantanti, attori, manager, militari, politici, commercianti, liberi professionisti, eccetera.
Ciò è dimostrato dalle scoperte della Psicostasìa Fisiognomica  (scienza da me fondata e conoscibile da quanto esposto nel mio sito www.psicostasia.it), la quale ha localizzato, tale attitudine alla dipendenza nella inclinazione a sinistra del dorso nasale visto dal davanti.
Una dipendenza che non è da interpretare in modo assoluto, bensì in un modo relativo alla FORZA posseduta dall’ambiente psicologico con cui si è in rapporto.
Nel senso che, se si ha dipendenza dagli ambienti psicologici FORTI si è vincenti, mentre se si ha dipendenza dagli ambienti psicologici DEBOLI si è perdenti.
Tornando all’argomento "G7 di Taormina", in esso erano presenti i più importanti politici del mondo, i quali dovevano mettersi d’accordo per il bene comune.
Ebbene, poiché i politici non sono dei robot programmati dai loro Padroni Angelici (Divinità) in modo rigido, dal loro comportamento poteva derivare una "benevolenza divina" più o meno intensa (come il padrone di un cane può perdonare ad esso azioni "non appropriate").
È un po' come la benevolenza che un cane può suscitare nel suo padrone mostrandogli affettuosità, obbedienza, assenza di aggressività.
Eccoci al "dunque". La capacità dei politici di essere "affettuosi, obbedienti, privi di aggressività" verso i loro Padroni Angelici è influenzabile mediante un "settimo senso", attinente la capacità umana di interpretare inconsciamente Archetipi e Simboli.
Per questo motivo, sarebbe stato estremamente importante che i Simboli ammantanti il G7 di Taormina fossero stati positivi, creatori di successo, di gioia, di benessere.
Invece fu scelto un Logo sbagliato e furono scelti Simboli negativi. Conseguentemente, il G7 di Taormina è stato un fallimento, nella misura in cui esso non è stato in grado di contrastare le spinte disgregatrici che il Presidente USA Trump era propenso ad esercitare a causa delle sue citate ragioni personali.



L’influenza magica di ARCHETIPI e SIMBOLI negativi nel G7 di Taormina

La riunione del G7 che si è svolta a Taormina è stata ritenuta fallimentare, perché essa ha creato un inconsueto distacco tra gli USA e l’Europa.
Le cause di tale spiacevole risultato potrebbero essere quelle riportate dalla generalità dei giornali.
Tuttavia, potrebbero essere anche altre: potrebbero infatti essere cause "inconfessabili", che devono essere mantenute segrete.
Una segretezza giustificata dal fatto che una loro divulgazione sarebbe risultata nociva, brutale: ovvero, distruttiva di quel filo di residuo collegamento politico mantenuto dal rispetto di formalità diplomatiche. Un residuo collegamento che è stato reso possibile dalla omissione di certi fatti e, per contro, dalle enfatizzazioni di altri fatti giustificativi delle posizioni ideologiche o morali espresse dai vari protagonisti.
Nel senso che, le cose, vanno dette fino a non distruggere residue possibilità di "ricucitura" con le solite scuse: "C’è stato un malinteso, io non credevo che…."!
Personalmente, io penso che l’ambiguità e l’opportunismo della politica costituiscano la sua stessa essenza, cosicché, non sarò certo io a fare la distinzione tra i "buoni ed i cattivi".
La storia insegna che "i buoni" diventano "i cattivi", quando tali "buoni" non hanno più il potere di imporre con la forza le loro opinioni. Ovvero, che i buoni sono uguali ai cattivi; ciò che li differenzia è solo la posizione da cui li si guarda.
Ciò premesso resta il fatto che, l’importanza di un G7, consiste nella sua possibilità di creare occasioni per un dialogo costruttivo e benefico tra nazioni importanti, per il bene di tutta l’umanità (in funzione della loro sensibilità morale).
I partecipanti ad un G7 sono pertanto esseri umani dotati di un’identità vaga, plasmabile, atta ad oscillare tra differenti interessi. Considerando tali loro proprietà, io ritengo che sarebbe necessario, come minimo, non mettere tali partecipanti in una condizione di scontro inevitabile.
Infatti, nonostante le loro posizioni ideologiche o politiche siano considerabili aprioristicamente conflittuali, la guerra tra essi dovrebbe essere un qualcosa da evitare con ogni mezzo, per il bene di tutti. Dicono i saggi che, la guerra vinta, è quella che non viene fatta!
Bisogna dunque saggiamente impegnarsi nel non cadere nella trappola, che potrebbe essere creata da qualcuno di questi protagonisti del G7 che avesse una predisposizione "guerrafondaia".
Peraltro, tali protagonisti ipoteticamente disfattisti, potrebbero essere semplici pedine manovrate da Occulti Poteri Altimissimi! Pedine di un gioco che tuttavia potrebbe consentire il cambiamento del loro ruolo se soltanto, di tale gioco, venisse cambiata "l’interpretazione" delle regole.
Per capire meglio tali affermazioni sibilline, è necessario usare le seguenti parole più chiare (che purtroppo sono inaccettabili da menti con limitate vedute).
Dico pertanto che l’umanità è un grande allevamento di burattini ammaestrati (gli esseri umani…) volti a distruggersi tra di essi con guerre individuali e collettive, generatrici di tutte le sofferenze del genere umano (leggasi il mio libro UFO, Carnefici dell’uomo, oppure si guardi la sua presentazione sul mio canale di YOU TUBE Rolando Poeta).
Tali burattini creano la loro stessa distruzione per alimentare esseri ultra-umani (Divinità o Angeli o Alieni degli UFO) con la propria linfa vitale (o anima o energia psichica).
Tutti noi burattini veniamo inconsapevolmente manipolati nel nostro pensiero mediante l’interpretazione psicologica di Simboli, attinenti Archetipi fondamentali, fornita dalla nostra percezione inconscia.
Ciò significa che, facendo percepire agli esseri umani simboli espressivi di un significato di SCONTRO, tali esseri umani agiranno per CREARE tale scontro.
Se un automobilista guidante in condizioni di scarsa visibilità (pioggia, nebbia, buio) pensasse che la strada che sta percorrendo sia diritta, egli continuerebbe ad andare diritto, anche se la strada è curva: così egli andrebbe fuori-strada….
Queste condizioni sono propedeutiche alla seguente conclusione.
Il logo (o immagine rappresentativa) del G7 di Taormina conteneva una molteplicità di simboli negativi che ne hanno determinato il fallimento: vedasi
Fig. 1.
Se tale logo fosse stato espressivo di simboli positivi, il risultato sarebbe stato diverso: ovvero positivo, vincente, utile.
Nonostante possa sembrare incredibile, i citati simboli negativi hanno infatti informato l’inconscio di chi li osservava che, gli intendimenti di creare un dialogo costruttivo tra i partecipanti, non avrebbero trovato attuazione.
A seguito di ciò, ogni partecipante ha agito inconsapevolmente per creare tale risultato negativo che i simboli avevano "profetizzato". Peraltro, siccome il risultato era stabilito che sarebbe stato fallimentare nel modo indicato dai simboli, ognuno dei partecipanti non agiva più secondo una direzione costruttiva o conciliante, perché tale ipotetico atteggiamento sarebbe stato frustrato dall’esito finale.
Conseguentemente, ogni protagonista del G7 si incamminava per una propria strada giustificativa mediante la quale poteva attribuire l’esito nefasto del G7 al comportamento di altri.



Le necessità di un sorriso benevolo

Se tale logo fosse stato espressivo di simboli positivi di gioia, di cordialità sincera, di amicizia, il risultato sarebbe stato diverso.
In tale evenienza infatti, ognuno avrebbe smussato i propri spigoli, ognuno avrebbe attenuato la propria rigidità comportamentale.
Non va dimenticato che il G7 è sostanzialmente un incontro tra esseri umani, ognuno dei quali ha un suo orgoglio. Esseri umani con una necessità di apparire bravi agli occhi dei cittadini della specifica nazione che, ciascuno di essi, rappresentava.
È ben noto che in qualsiasi rapporto umano, basta l’umiltà di un sorriso per disarmare chi vorrebbe lo scontro.
Questo sorriso, invece, era già stabilito dal citato logo nefasto che non ci sarebbe stato: diventava pertanto inutile qualsiasi tentativo di accomodamento che si fosse intrapreso.
Generalmente, il sorriso più importante è quello della persona più forte, più potente. Se ci sorride una persona forte e pericolosa per offrirci la pace, tale offerta viene accettata di sicuro: la famosa scelta proverbiale tra il subire una bastonata o gradire l’offerta di una carota….
Se invece ci sorride un debole, un inerme, tale sorriso può essere accettato benevolmente oppure può essere rifiutato: con la conseguenza di poter rivolgere la nostra cattiveria verso tale individuo inerme.
Nel caso specifico, "il sorriso" più importante è dunque quello della nazione economicamente, militarmente, tecnologicamente più avanzata del mondo: l’America.
A sorridere per primo, avrebbe pertanto dovuto essere Donald Trump. Purtroppo, egli si trovava in una situazione difficile, perché rischiava di essere destituito come presidente degli USA a causa di sue amicizie con politici russi.
Una situazione che Trump ha motivo di pensare possa essergli stata creata ovviamente dai suoi avversari politici, facenti capo ad Obama.
Quello stesso Obama che si presentò in Italia pochi giorni prima che arrivasse Trump, per continuare ad avere l’attenzione che gli veniva rivolta quando era ancora presidente: è evidente che tale sua impellente necessità di fare un giro turistico in Italia osannato dai padroni di casa (Renzi e Gentiloni) era esclusivamente un atto di strafottenza verso Trump.
Obama era in stretti rapporti di amicizia con Renzi, e Renzi era in rapporti di amicizia con Gentiloni.
Poiché Gentiloni era capo del Governo italiano, è dunque consequenziale pensare che Trump non avesse molta simpatia per Gentiloni: come peraltro ha dimostrato, snobbando platealmente il citato vertice.
Sussistendo dunque tale sottofondo di antipatie, il successo del vertice G7 di Taormina sarebbe stato possibile solo con un "intervento inumano", capace di far superare a Trump le sue istintive antipatie.
Da parte sua, Gentiloni non era invischiato nelle citate antipatie né in un modo diretto, né in un modo profondo; egli ha infatti una personalità volitiva, ma saggiamente capace di saper fare un passo indietro quando è necessario.
Un "intervento inumano" idoneo a superare le pre-costituite antipatie, avrebbe potuto consistere nell’utilizzazione dei poteri dei simboli.
Una opportuna scenografia, concepita per EVOCARE ARCHETIPI POSITIVI, avrebbe potuto creare in Trump situazioni ambientali in cui egli è capace di generosità.
Purtroppo, invece, il simbolismo contenuto nel G7 di Taormina era negativo e ciò non ha fatto che "soffiare sul fuoco"; rendendolo anche più distruttivo.



La simbologia dei fatti

Come primo esempio di simbolismo negativo, è citabile la scelta di Taormina quale sede di tale incontro internazionale.
Capisco che è difficile vedere aspetti negativi in tale scelta, per cui espongo degli argomenti chiarificatori.
Tale scelta, a me ha ricordato un vecchio film comico in bianco e nero; in tale film, Peppino De Filippo interpretava il ruolo di un tassista napoletano con velleità da seduttore, il quale si vantava delle sue conquiste amorose con suoi colleghi "normali".
Nella trama di questo film, ad un certo punto, si ha una bellissima suora che fa l’autostop proprio mentre sta transitando il citato Peppino con il suo modesto taxi.
Ovviamente lui si ferma e la fa salire gratis, anche per il solo piacere di avere vicino una così bella ragazza. Tale ragazza, in realtà era una truffatrice vestita da suora per abbindolare uomini sensibili al fascino femminile; ella irretiva la sua "preda" con timidi sorrisi, volti a stimolare l’audacia dell’aspirante seduttore, illudendolo che avrebbe potuto conquistarla, possederla sessualmente.
Questa descrizione della trama del film è utile per capire l’entusiasmo, la felicità di Peppino nel trovarsi in tale situazione, anticipatoria di un’imminente conquista amorosa.
Pertanto, con il cuore pieno di gioia, mentre guidava il suo taxi, egli cantava a squarciagola una allegra canzone napoletana le cui parole erano sostanzialmente: "Quanto è bello questo sole, quanto è bello questo mare, quanto sono belli i giardini!", eccetera.
Ecco, le parole che cantava Peppino avrebbero potuto essere cantate dai partecipanti al vertice G7, mentre ammiravano piacevolmente gli splendidi scenari paesaggistici di Taormina. Tutto bello, tutto splendido; tuttavia, come successe a Peppino, tanta apparente bellezza nascondeva un epilogo poco allegro (per usare le stesse parole con cui Paolo Gentiloni ha commentato il risultato con Macron e Merkel: mi dispiace ….). Infatti, dopo aver indotto il povero Peppino ad atteggiamenti audaci, la finta-suora-ingenua lo mise nella condizione di "risarcire" l’offesa con tanti soldi (i soldi che egli aveva casualmente con sé per pagare la rata di acquisto del suo taxi): infatti, egli temeva di essere denunciato per violenza sessuale ad una suora!
Questa presentazione ha voluto costituire un esempio del fatto che, dove c’è "il sole, il mare, la bellezza dei giardini" non sempre c’è anche un seguito bello e positivo.
Entrando nell’aspetto specifico dell’argomento, la scelta di Taormina non è stata una scelta giusta per le seguenti ragioni, attinenti la simbologia del luogo.
Taormina è una piccola città antica, con strade strette e tortuose, indicatrice del fatto che, ciò che viene fatto in essa, ha richiesto "difficoltà", e quindi risultati "sofferti".
Essa è immersa nella negatività del verde, tipico della macchia mediterranea.
Inoltre, in essa abbondano giardini fioriti che, come già detto, da un punto di vista simbolico sono negativi.
Il simbolo dei fiori appartiene infatti all’Archetipo della proliferazione, dello sviluppo del mondo vegetale; quel mondo delle piante che si nutre degli animali morti, ovvero che trae la sua vita dalla morte del regno animale.
Peraltro, secondo le mie scoperte, i Demoni costituiscono la prosecuzione evolutiva dei Vegetali, mentre gli Angeli costituiscono la prosecuzione evolutiva degli Animali.
Se l’uomo non lottasse contro il regno vegetale con periodiche potature, estirpazioni, taglio di erba e cespugli, in breve egli sarebbe soffocato da piante invadenti ogni suo spazio, le quali sommergerebbero ogni opera umana.
Qualcuno potrebbe pensare che i fiori siano simboli di amore, ma questo qualcuno non considera che tutti i mali del mondo derivano dal bisogno di essere amati.
Non è un caso che i fiori costituiscano una presenza immancabile nei cimiteri: mettere fiori sulle tombe, lasciare fiori sui luoghi ove si è verificata una tragedia. Si pensi ai luoghi dove sono avvenuti incidenti stradali mortali; si pensi ai luoghi dove sono avvenute azioni terroristiche luttuose, che vengono coperti da cumuli di fiori depositati ad esprimere il proprio cordoglio, la propria pietà per le vittime, il proprio dolore spirituale (il proprio amore?...).
Secondo quanto riferito da famosi medium "abituati a parlare con gli spiriti", il fiore reciso (ucciso) emette un ‘energia psichica gradualmente assorbita da tali spiriti (Demoni, Angeli).
È vero che i fiori potrebbero essere considerati un simbolo d’amore; tuttavia, non si trascuri il fatto che l’amore dà gioia solo nella sua fase iniziale e che poi, immancabilmente, tale amore diventa causa di dolore: ciò avviene quando l’unione che esso ha creato viene fatalmente a mancare…..con la "perdita" della persona amata!



La simbologia del Passato

Oltre a tale argomento floreale, va considerato che Taormina è un luogo dove sono presenti monumenti dell’epoca greca e romana.
Monumenti che, essendo millenari, sono sostanzialmente ruderi: ovvero, cose che hanno subito una distruzione (guerre, terremoti) e che sono pertanto un simbolo nefasto, il ricordo di gioie perdute.
Basti citare la distruzione subita per mano degli Arabi nel 902.
L’aspetto più inquietante di Taormina, tuttavia, è costituito dal fatto che è vicinissima all’Etna, il più grande vulcano attivo d’Europa: un vulcano che, limitandoci a considerare l’epoca storica, ha generato 135 eruzioni.
Di queste eruzioni, quella del 1669 generò rovinose scosse di terremoto ed ebbe un’emissione di lava così gigantesca da raggiungere e seppellire alcuni quartieri di Catania.
La città di Messina (alla cui provincia appartiene Taormina) nel 1908 subì un terremoto ed un maremoto (tsunami…) che provocarono 60.000 morti e la quasi completa distruzione di essa.
Parlando di Taormina, pertanto, non si può non considerarla come un luogo geografico pericoloso, in cui AVVENGONO TERREMOTI.
Terremoti, che possono costituire gli avvertimenti, i simboli che sono alla base della funzione degli Archetipi.
È un po' come dire: "Le grandi costruzioni, quale appunto il G7, è meglio farle da un’altra parte"! Il simbolo era eloquente; bastava saperlo capire….!
Peraltro, l’inopportunità di effettuare il G7 a Taormina era mostrata in modo eclatante anche dalla grafica del suo logo. Tale logo era espresso dall’anfiteatro romano.
Gli anfiteatri romani, come il Colosseo, erano costruzioni finalizzate alle lotte mortali tra gladiatori.
La gente stava comodamente seduta sui gradini mentre nell’arena i disperati (schiavi, poveri, prigionieri di guerra) erano costretti ad uccidere per non essere uccisi.
Tali sventurati potevano sperare di migliorare la propria condizione sociale proporzionalmente a quanti avversari innocenti essi sapevano ammazzare in "bellavista"!
Gli  anfiteatri romani non erano luoghi dove gli attori recitavano le loro tipiche amenità (teatro greco) per ricevere allegramente applausi e soldi (come avviene attualmente)! Erano essenzialmente mattatoi, dove venivano macellati e torturati esseri umani!
Ciò premesso, vi sembra che un moderno "macello comunale" dove tipicamente vengono squartati tanti poveri animali per il piacere del nostro palato, possa essere un luogo per organizzare un convegno filantropico? Secondo me non è un luogo adatto; semplicemente perché la tradizione popolare dice che è un luogo maledetto, pregno di fantasmi e altre simili entità malvage! E, se lo dice, è perché ci sono delle ragioni per dirlo; ragioni che a volte sono superstizioni, solo perché la nostra Scienza miope non è in grado di vederle come fatti reali.
Infatti, altrettanto semplicemente, perché (secondo le mie moderne scoperte sull’energia psichica) è un luogo infestato da esseri demoniaci (quelli che il Papa chiama "il male").
Ecco pertanto che, organizzare un importante evento internazionale in un luogo maledetto, significa semplicemente creare rabbia, sofferenza, contrarietà: quei dolori umani di cui sono ghiotti i demoni!



La funzione vaticinante dei Simboli scoperti dall’Archetiposofia

Tralasciando ora le sopra citate ipotesi (tipiche di persone ignoranti e superstiziose come me…) e spostandoci su un terreno razionalmente più praticabile, come quello della verifica delle  influenze del simbolismo ambientale sull’inconscio umano attuata dall’Archetiposofia, riscontriamo significati concomitanti.
Possiamo infatti verificare che, analizzando il logo ufficiale del G7 di Taormina, espresso dal tipico anfiteatro romano e dalla specifica disposizione della parola identificativa, risultano significati negativi: nel senso che negano, che dicono NO a ciò che tale logo rappresenta.
Come chiaramente illustrato nel mio Scritto Inumano
N° 33 Archetiposofia – Scienza della superstizione, tutto ciò che vediamo viene ricondotto dal nostro inconscio a linee e forme geometriche essenziali (gli Archetipi), idonee ad essere interpretate per fornire istantaneamente il futuro ad esse correlato e, così, proteggere la nostra esistenza.
In pratica, qualsiasi evento della nostra esistenza è espresso da linee e forme (come un alfabeto) che acquisiscono significati se analizzate da uno specifico senso. Il senso della nostra vista, per esempio, è capace di dare un significato alla forma delle linee costituenti le lettere dell’alfabeto e, così, consentire al cervello di sintetizzarle in parole con cui dare un significato alla scrittura.
Il senso del tatto, altro esempio, è capace di dare un significato ai rilievi puntiformi tipici dell’alfabeto Braille, usato dai ciechi sfiorando tali rilievi puntiformi con i polpastrelli delle dita, per dedurre la loro disposizione nel piano orizzontale da cui trarre il loro significato mediante elaborazione cerebrale.
Ecco cioè che l’essere umano, per prendere cognizione della realtà che lo circonda, ha bisogno di qualcosa che esprima tale realtà (la forma visiva delle linee, oppure la disposizione spaziale reciproca tra rilievi di un piano) e di un altro "qualcosa" che ne rilevi l’esistenza (la creazione psichica del "concetto" attuata dalla vista, oppure dal tatto).
Questi due citati usuali sensi, tuttavia, sono di portata esigua, inadatti ad altre funzioni più importanti finalizzate ad identificare altri aspetti della realtà molto più complessi.
Ecco pertanto un ulteriore senso, presente nell’essere umano, che sa cogliere istantaneamente ulteriori significati mediante l’interpretazione cerebrale dell’associazione degli aspetti reali forniti dagli usuali sensi.
Come per una persona normale una "tavoletta Braille" è priva di significato, perché il proprio cervello non ha il "software" predisposto per leggerla, così una persona normale non è in grado di cogliere razionalmente i significati degli archetipi.
Tali significati vanno infatti conosciuti in tempi molto più brevi di quelli lunghi richiesti dalla elaborazione razionale, dai ragionamenti coscienti.
Tali significati degli archetipi sono letti solo dall’inconscio, il quale opera in modi estremamente rapidi non consentiti alla razionalità; ovvero, non consentiti a quella proprietà con cui stabiliamo se una cosa è logica oppure inconcepibile, ovvero assurda.  Assurda perché inconcepibile?
Non mi sembra corretto definire qualcosa come assurda, per il solo motivo che non riusciamo ad inquadrarla nella lentezza dei nostri ragionamenti!
Altrimenti sarebbe assurdo tutto ciò che fanno i moderni computer, i quali operano con logiche elettroniche che non possiamo assolutamente vedere nei loro "chip", nei loro "circuiti integrati", nell’hardware che costituiscono la materialità di corpi solidi posseduta da tali computer.
Noi arriviamo a capire solo che sono scatole, tavolette, pezzetti di cose, sconosciute e insignificanti. Tuttavia, è sufficiente quel "niente" stabilito dalla nostra incapacità di cogliere le circuitazioni micro-elettroniche, per impedire ad un computer di funzionare come dovrebbe, nonostante la materialità che ci  è consentito di rilevare ci appaia uguale a quella di un computer perfettamente funzionante.
Riferendoci ancora alla lentezza interpretativa fornita dai nostri usuali 5 sensi, secondo essa sarebbe assurdo il funzionamento dei corpi biologici, nei quali avvengono reazioni chimiche che possiamo solo dedurre, perché esse avvengono in miliardesimi di secondo.
Se non fosse che la parola MAGÍA è una bestemmia, si potrebbe tranquillamente dire che il computer è una SCATOLA MAGICA. Così pure, si potrebbe dire che il funzionamento del corpo umano avviene PER MAGÍA. Una MAGÍA che è la stessa con cui gli ARCHETIPI, letti mediante il programma interpretativo da me codificato, consentono di leggere lo sviluppo futuro degli eventi.
Un futuro che ovviamente non è razionalmente conoscibile, ma che è conoscibile mediante la MAGÍA derivante dalla corretta elaborazione analogica dei simboli.



Il logo ufficiale del G7

Alla luce di quanto finora esposto, possiamo ora esaminare il LOGO del G7, per rilevare altri archetipi, da integrare a quelli ideologici precedentemente esposti.
Con riferimento alla
Fig. 1, vediamo la figura prospettica di un tipico anfiteatro a pianta semi-circolare, formato da una pluralità di gradinate sovrapposte. Vediamo inoltre le lettere G7 affiancate al numero 2017; il tutto sovrastante la parola ITALIA. Cerchiamo pertanto di cogliere in tale logo gli archetipi che esso mostra quando viene osservato con il sontuoso ICTUS OCULI: ovvero, con il comune COLPO D’OCCHIO creativo dell’immagine di semplicità-limite che sta alla base del processo comunicativo offerto dagli Archetipi.
Un archetipo così risultante è quello di un "insieme" delimitato da due rette A e B che, per svolgere la loro funzione delimitatrice del citato insieme, devono possedere un andamento inclinato "alto-sinistra, basso-destra", convenzionalmente definibile DISCESA.
A seguito di tale loro funzione contenitiva precisa (devono toccare le parti più sporgenti delle citate immagini costituite dall’anfiteatro e dalle parole), le citate linee A e B sono anche convergenti verso il basso (nel senso che tenderebbero ad incontrarsi in un punto P geometricamente posto più in basso) ed atte a costituire pertanto UNA FRECCIA RIVOLTA VERSO IL BASSO.
Ecco pertanto due ARCHETIPI. Il primo è l’archetipo della DISCESA, della RIDUZIONE, della PERDITA; il secondo archetipo è quello del VERSO IN CUI SI PROCEDE e che in questo caso è un VERSO rafforzativo della citata DISCESA.
Un altro Archetipo che si può cogliere con la istantaneità del citato "colpo d’occhio" è quello della presenza di altre due rette C e D, con le quali si forma una freccia con la punta inglobante le due lettere del logo G7.
Tale freccia ha un angolo acuto di circa 83 gradi, espressivo di una velocità di estrinsecazione (della negatività dell’evento a cui si riferisce) che è inversamente proporzionale al suo valore numerico.
Più l’angolo è piccolo, ovvero acuto, più ciò che esprime la freccia si verificherà in tempi rapidi.
Ciò significa che gli effetti negativi del fallimento, espresso dal puntamento verso il basso della freccia, si verificheranno in più fasi.
La prima è la fase immediata relativa all’insieme: le due rette A e B (che racchiudono tra esse sia l’anfiteatro, sia le diciture G7 2017 ITALIA) e l’angolo molto acuto da esse formato. La seconda fase è riferita a tempi successivi e riguarda solo l’Italia. Tale seconda fase è espressa dal fatto che le due rette C e D "racchiudono" solo l’anfiteatro (cioè Taormina, cioè l’Italia) e solo la lettera G attinente la parola "Grandi" che, escludendo "quanti" grandi, di fatto diventa generica ed indicativa di un collegamento ostile dell’Italia con "tutti".
Alla negatività delle citate due frecce create dalle rette AB e dalle rette CD, si ha la negatività attinente un terzo ulteriore archetipo, che risulta da una ulteriore retta E. Tale retta E tangente al 7 dell’anno 2017 ed alla A posta a destra presente nella parola ITALIA, crea un angolo ottuso di 100° che coinvolgerà tutto il mondo (tranne la Russia e la Cina).
Ciò è interpretabile come un fallimento che estrinsecherà i suoi effetti in una terza fase successiva: prima la fase con l’angolo formato dalle rette AB, poi la fase con l’angolo formato dalle rette CD, e poi la terza fase formata dalle rette AE creanti l’angolo ottuso di 100°.
In tale contesto generale, l’Italia mostra una sua presenza da protagonista con i tre colori verde, bianco, rosso identificanti il gradino più in basso della figura dell’anfiteatro.
Questa posizione è tipica di chi dice di sì a tutti; è tipica di chi si mette al servizio degli altri, una posizione che, peraltro, è quella notoriamente assunta dall’Italia in tutte le questioni internazionali con il suo ruolo NEUTRALE, con la sua politica di NON ESSERE NEMICA DI NESSUNO.
Un fatto che, escludendo saggiamente le tipiche velleità dell’orgoglio, contiene anche significati di GRANDE POSITIVITÁ UMANA.
Per essere infine doverosamente precisi, va detto che il citato logo contiene anche modesti programmi di crescita positiva, espressi dalla esiguità dimensionale delle forme a freccia verso destra-alto dei due numeri 7 (quello più rilevante dell’abbinamento G7, e quello meno rilevante ma non trascurabile espresso dal 7 dell’anno 2017).
Per quanto riguarda la foto di gruppo dei partecipanti, illustrata dalla Fig. 2, essa è particolarmente significativa ed emblematica dell’evento.
In essa sono presenti nove persone affiancate e disposte in piedi davanti alla propria bandiera di rappresentanza. Le bandiere azzurre all’estrema destra ed all’estrema sinistra, sono quelle dell’Europa Unita. Tutte le nove bandiere hanno la forma di frecce appuntite; esse esprimono pertanto situazioni "pungenti", non gradevoli, ma comunque rientranti nella correttezza formale della diplomazia (il parallelismo tra di esse). Il fatto che siano verticali, parallele, con le loro punte rivolte in alto, indica che ogni rappresentante può dire di aver fatto bella figura per i propri cittadini; che in sostanza il vertice G7 c’è stato e si è svolto con la regolarità formale prestabilita.
Oltre alla sostanziale positività dell’insieme, tali bandiere prese a sé  stanti illustrano ciò che il G7 ha rappresentato per le singole nazioni.
Riferendoci agli Archetipi attinenti le negative inclinazioni di discesa, vediamo che tali bandiere sono arrotolate sulla loro asta verticale in modo da creare inclinazioni NEGATIVE  (discesa) solo alle tre nazioni che più sono state coinvolte dai contrasti: Germania, USA, ITALIA.
Tali bandiere sono invece arrotolate in modo che le loro tipiche bande colorate esprimessero inclinazioni positive in quelle specifiche del CANADA e della FRANCIA.
Le altre due bandiere sono quelle del Giappone (sostanzialmente neutra essendo priva delle inclinazioni create dalle bande colorate) e quella della Gran Bretagna, espressiva della massima negatività con la grande croce rossa.
Come è noto infatti, la sua rappresentante Theresa May ha dovuto lasciare subito il Vertice per ritornare in patria sotto la sfortuna incombente dei due attentati di Manchester e di Londra e della sua sconfitta elettorale! Che strane coincidenze….!
Un altro significato espresso dalla Fig. 2 consiste nel fatto che tale immagine è sovrastante una rilevante striscia orizzontale bianca, riportante l’immagine stilizzata del citato anfiteatro romano e la dicitura G7 2017 TAORMINA.
Un significato NO che deriva sia dall’archetipo della orizzontalità, sia dalla incongruità di un posizionamento di base conferito al colore bianco.
Nella citata Fig. 2 sono rilevabili anche i seguenti aspetti.
Come sfondo si ha una parte inferiore costituita da un basso muro con una sommità semi-circolare incavata.
Oltre la sommità di tale basso muro a profilo incavato, sulla destra e sulla sinistra si elevano ruderi di antiche costruzioni che, con la loro altezza, incombono sul gruppo delle persone allineate.
Al di là di tali ruderi, nel lato sinistro c’è una grande distesa verde creata da alberi vicini: sul lato destro, lo sguardo penetra in un paesaggio di sfondo lontano e indefinito. Ciò significa una attualità di insoddisfazione ed un futuro lontano che è misterioso.
I personaggi più coinvolti spiacevolmente in tale riunione sono quelli centrali (Merkel e Trump), perché lo sfondo del bordo arcuato del basso muro è con inclinazioni negative, e che diventano neutre (l’orizzontalità esprime un valore proprio ma in questo caso è una orizzontalità espressa dalla tangente al punto di fondo dell’incavo) dietro l’immagine di Gentiloni.
Le inclinazioni della citata sommità del bordo del basso muro appaiono invece positive dietro Macron e Shinzö Abe.



Significati della collocazione relativa DESTRA-SINISTRA

Un altro importante aspetto, rilevato dalla foto di gruppo finale costituita dalla
Fig. 2 è quello dei sentimenti intimi posseduti dai vari personaggi. Per le ragioni esposte nella mia scienza  Psicostasìa Fisiognomica, tutto ciò che ciascuno di noi ritiene positivo per la propria esistenza viene collocato alla propria destra; per contro, tutto ciò che ciascuno di noi ritiene negativo per la propria esistenza viene collocato alla propria sinistra.
Quando si hanno due persone affiancate, si ha che tale necessità fisiologica dell’equilibrio psicologico umano si estrinseca secondo un criterio di relatività reciproca che viene QUANTIFICATA DALLA STABILITÁ MATERIALE DELLA POSIZIONE RECIPROCA. Si ha pertanto che la Merkel detestava Trump più di quanto Trump detestasse la Merkel.
Nel senso che rivolgeva a Trump un "disprezzo" che era maggiore di quello che Trump rivolgeva alla Merkel: a seguito di ciò, tale disprezzo di Trump verso la Merkel diventava (relativamente alla quantità ricevuta) non tanto un disprezzo, quanto un apprezzamento che era pertanto compatibile con il fatto che Trump rivolgesse alla Merkel il proprio lato destro.
Per gli stessi motivi, considerando le posizioni relative fra Trump e Gentiloni, si può dire che Gentiloni aveva stima e sentimenti benevoli verso Trump che erano maggiori di quelli che Trump nutriva verso Gentiloni. Per questo motivo Gentiloni offre a Trump la propria destra, mentre Trump offre a Gentiloni la propria sinistra.
Per doverosa precisione scientifica va tuttavia ben considerato quanto sinora detto. Ovvero, che la stabilità materiale del citato POSIZIONAMENTO RECIPROCO delle persone è proporzionale alle entità della POSITIVITÁ e della NEGATIVITÁ proprie delle due persone; entità che traggono il loro potere attuativo in base alla DIFFERENZA di esse.
Nel senso che se due persone (libere di muoversi e di posizionarsi) tendono stabilmente a disporsi sempre nello stesso modo DESTRA-SINISTRA, la persona tenuta alla destra è molto stimata da tale persona, la quale accetta pertanto di essere POCO amata, POCO stimata da tale persona apprezzata, la quale ovviamente gli rivolge il proprio lato sinistro secondo criteri di relatività.
Diverso è dunque il caso in cui ci sia un "cerimoniere", che stabilisca lui la posizione che i vari personaggi devono avere nella foto (generalmente le persone più importanti sono collocate al centro), anche se va ben considerato fino a dove arriva il "potere decisionale" di tale cerimoniere. Da un punto di vista pratico, si può ragionevolmente pensare che l’enorme importanza di Trump e della Merkel può sempre far valere il proprio peso e quindi far scegliere a tali personaggi la disposizione in cui essi "si sentano più a loro agio".



FIGURA 1




FIGURA 2

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